"[Santiago] pensava sempre al mare come a La Mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che lo amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna. Alcuni fra i pescatori più giovani [...] ne parlavano come el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o persino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori [...]". Da "Il vecchio e il mare" di Ernest Hemingway
martedì 17 novembre 2009
Gita al Museo dell'Evoluzione a Bologna
Mola mola? Un grande pesce osseo chiamato Sunfish, anzi, il più grande tra i pesci ossei, può essere visto e magari scambiato per uno squalo, anche nei nostri mari. Sia ben chiaro - non assomiglia ad uno squalo, ma può crogiolarsi al sole facendo sbucare fuori dall'acqua la sua enorme pinna dorsale (questo pesce può arrivare a pesare una tonnellata) che però viene sbandierata in modo molto blando, sonnecchioso, proprio come il carattere del suo "padrone". Il Pesce luna, placido, si fa anche toccare quando si trova in superficie. Non provate però a catturarlo e magari mangiarlo! Le sue carni contengono una tossina che solo alcuni cuochi asiatici riescono a driblare, ma sicuramente non è una capacità di cui vantarsi.
Si vedono, su youtube, filmati che ritraggono persone intente ad aiutare a far riprendere il largo (non è una riabilitazione!) a questi animali nel caso vengano trovati spiaggiati. Penso, (e non sono solo io a farlo) però, che se queste bestiol...one arrivano, trasportate dalle correnti fino ai nostri piedi, sulla battigia, vorrà pur dire che hanno qualche problema e che forse, invece di provare a mandarli al largo, con tanti sforzi (per via della mole di tali pesci o cetacei, ecc.) è meglio prima farli controllare da un veterinario e da enti che si occupano di animali marini in difficoltà (oltre che di avvisare la Capitaneria di Porto), per stabilire se necessitano di cure o anche solo per studiare il perchè del loro spiaggiamento. In questo modo si evita che lo sfortunato pesce, dopo poco si ritrovi spiaggiato da un altra parte, per la stessa irrisolta ragione.
Il Capodoglio (Physeter macrocephalus) è sicuramente un animale da record: una grande bocca armata, ossia fornita di denti (è il più grande mammifero conosciuto di tipo gnatostomatha), un appellativo che suona come "Moby-Dick", capace di immersioni notevoli (è il mammifero che si immerge più in profondità, fino a 2200 metri, trattenendo il respiro per più di due ore), un grosso cervello (è il più grande di qualsiasi creatura vivente on planet Earth), un tantino rumoroso (secondo National Geographic questo mammifero sarebbe l'animale più rumoroso del mondo, superando, con i suoi schiocchi i 230 dB, ad una pressione di un micropascal e ad una distanza di un metro), ma soprattutto è un animale che va protetto, in quanto vulnerabile. I suoi predatori sono (nemmeno a dirlo) l'uomo (e chi se no!) e l'orca. Le orche attaccano per lo più i gruppi di femmine con i piccoli, mirando ovviamente a questi ultimi; tuttavia, un grosso numero di orche può rappresentare un pericolo anche per le femmine adulte - cosa che non succede, invece, in caso di grandi esemplari di capodoglio maschi (i maschi sono solitamente più lunghi delle femmine e pesano il doppio), in quanto essi l'avrebbero senz'altro vinta sulle fameliche orche. Per quanto riguarda l'uomo, egli si è dedicato per secoli alla caccia di questi cetacei per ottenere carni, olio e lo spermaceti (sostanza cerosa semiliquida che si trova sulla testa del capodoglio) facendo si che il processo di recupero sia inevitabilmente lento, in particolar modo nel Pacifico meridionale, dove proprio i valorosi maschi di Physeter macrocephalus in età riproduttiva, hanno accusato - ahimè - i colpi maggiori.
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