Regioni del corpo di un pesce:
1) Testa
2) Tronco
3) Coda
1) Nei pesci
cartilaginei inizia dalla bocca e arriva al margine del primo orifizio
branchiale.
Nei teleostei c’è l’opercolo,
gli orifizi branchiali non sono evidenti. La testa va dalla bocca al margine
posteriore dell’opercolo.
La bocca può essere rivolta:
in avanti (bocca terminale)
Verso il basso (b. inferiore)
Verso l’alto (b. superiore)
Superiormente
alla bocca ci sono 2 narici pari, a
forma di sacco olfattivo chiuso.
L’occhio è senza palpebra di solito. La
misura varia a seconda della vita dei pesci e dell’habitat.
In
corrispondenza della testa ha inizio la linea
laterale. Percorre il tronco dalla testa alla coda, superiormente all’opercolo,
in quasi su tutti i pesci.
2) tronco:
va dal margine posteriore dell’opercolo fino all’orifizio anale. Presenta pinne pari:
pettorali (la posizione può variare)
pelviche o ventrali
pinne dorsali (impari,
fondamentali per lo spostamento)
3) Regione
della coda: inizia con l’ano e finisce con la pinna caudale. In questa zona si
trovano:
peduncolo caudale (muscoloso)
pinna caudale,
entrambi hanno una funzione
importante nello spostamento.
La coda presenta una pinna anale (unica, impari) e una seconda pinna dorsale (in posizione
dorsale).
Piani
di sezione di un pesce:
1-piano
sagitale mediano (col pesce dritto: separa il pesce in due parti specularmente
uguali)
2-piano
longitudinale frontale: perpendicolare al sagitale mediano. Separa il pesce in
una parte dorsale e una ventrale. Sopra: dorsale. Sotto: ventrale.
3-piano
trasversale (perpendicolare alla lunghezza del pesce. Separa la parte craniale
o rostrale dalla caudale)
In
più ci sono i p. parasagitali che sono infiniti.
Apparato tegumentario
La pelle è costituita da 2 parti:
Derma sotto l’epidermide, strato
profondo, ha due strati:
strato superiore + lasso con cromatofori
(cell pigmentate che danno la colorazione del pesce). Formato da:
melanofori pigmenti scuri
leucofori pig. Bianchi e eridofori p. argento
lipofori p. solubili (si dividono in: xenofori:
giallo; eritrofori: p. rossi)
Se si
raggruppano i cromatofori danno una colorazione e se si spargono ne danno
un’altra. Questo è dato dagli impulsi nervosi e ormonali: possono far muovere i
granuli contenuti nei cromatofori.
strato inferiore + denso, +
profondo
Squame: si trovano nel derma, accolte nelle
tasche delle squame tra derma
superiore e inferiore. Le squame sono costituite da una lamina superficiale di
tessuto osseo sostenuta da una parte sottostante formata da connettivo. Ce ne
sono 4 tipi:
ganoidi + primitive, tipiche dello
storione, hanno forma romboidale
placoidi tipica dei
selaci, con dentello che sporge in superficie
cicloidi hanno
margine circolare e ctenoidi margine
dentellato tipiche dei teleostei
Epidermide. Strato superficiale. Al di sopra dell’epidermide
si può trovare una cuticola (formata da mucopolisaccaridi), che
costituisce una barriera di difesa del pesce: i pesci si presentano scivolosi.
L’epitelio
è di tipo pavimentoso stratificato come nei mammiferi, ma in più, questi ultimi
hanno anche lo strato corneo. Nell’epitelio dei pesci sono presenti numerose cellule mucipari o mucose. Il
muco facilita i movimenti del pesce e la sua progressione nell’acqua, in + ha
funzione protettiva contro le asperità del substrato e contro le infezioni
batteriche e fungine. Nelle acque ricche di fango fa precipitare il materiale
fangoso. Sono presenti anche i cheratinociti,
che hanno funzione riparatrice dell’epidermide.
Sempre
sulla pelle si possono essere i fotofori,
organi luminosi: annessi cutanei responsabili delle radiazioni
luminose. Gli organi luminosi sono formati da cellule dell’epidermide (cell
epiteliali) e da cellule del derma con funzione riflettente. Si trovano solo in
alcuni pesci marini:
specie abissali servono per illuminare
il fondo e fungono da esca
specie mesopelagiche (specie +
superficiali), servono per la protezione del pesce stesso: l’organo luminoso si
trova nella parte ventrale. Se il pesce nuota a livello superficiale, il
predatore che sta sotto scambia la luce emessa dal primo per un raggio solare,
in questo modo non scorge l’ombra della preda.
Apparato scheletrico
Lo scheletro dei teleostei viene
suddiviso in:
1) scheletro assile, che comprende la colonna vertebrale,
le coste e il cranio.
2)
Scheletro
viscerale comprende gli arti branchiali
3)
Scheletro
delle cinture comprende:
cintura
toracica
cintura
pelvica
servono all’articolazione delle
pinne toraciche e pelviche
4)
Scheletro
delle appendici delle pinne
1) Nei vertebrati dei phyla più
antichi, nei ciclostomi e negli storioni le vertebre sono solo in forma di
archi, manca il corpo vertebrale: gli archi poggiano sulla corda. A partire
dagli elasmobranchi, agli archi dorsali e ventrali si aggiunge la vertebra. La
corda non ha + significato funzionale e scompare completamente.
La colonna vertebrale è
formata dall’insieme di vertebre, le quali presentano un corpo vertebrale e emiarchi
(dorsali e ventrali). Dorsalmente
si ha sempre la formazione dell’arco neurale.
Qui ha anche origine la spina neurale.
Ventralmente: partono le emospine.
Le vertebre presentano vari processi. Sia nel tronco che nella coda, l’emiarco dorsale è chiuso e forma il canale neurale, dove all’interno passa
il midollo spinale. Ventralmente
le vertebre del tronco presentano l’arco
emale, costituito da processi che si articolano nelle coste emali. Nelle vertebre della coda gli archi emali
formano il canale emale, perché gli
archi sono uniti e delimitano la cavità viscerale: all’interno dello
speco scorre l’arteria caudale.
Le coste sono dei
piccoli segmenti ossei che si articolano con l’estremità prossimale al tronco e
la parte distale è libera.
Lo
scheletro del capo è formato da:
neurocranio protegge l’encefalo e gli organi di
senso encefalici. Le parti ossee nel neurocranio sono immobili, sono presenti
suture
splancocranio dà sostegno alla parte cefalica del
tratto digerente (il primo tratto). Cranio viscerale, costituito da:
a)
arcata
mandibolare o orale
b)
arcata ioidea
c) arcate branchiali
a) Il primo
arco orale arma la bocca.
Nel pesce
cartilagineo: il primo arco orale è formato da strutture mobili:
un mezzo arco dorsale costituito
da:
palato quadrato
quadrato
un arco
ventrale costituito da:
dentale
porta i denti
articolare per le articolazioni
Nel pesce
osseo: il palato quadrato
è sostituito da:
osso premascellare
e
osso mascellare
Nei pesci
ossei è mobile solo l’arcata ventrale. Sempre negli ossei tra l’iomandibolare e il quadrato compare il nuovo osso simplettico.
b) In entrambi i tipi di pesce l’arco
ioideo si unisce ventralmente al neurocranio articolandosi attraverso
l’iomandibolare.
3) Scheletro delle cinture comprende:
cintura toracica e
cintura pelvica
entrambe
permettono l’articolazione della pinna.
4) La colonna vertebrale di un
pesce termina con la coda: aspetto filogenetico dei pesci. Ci sono tre
tipi di code:
a)
Difiocerca
b)
Eterocerca
c)
Omocerca
a) Più
primitiva, coda dei pesci estinti, forma simmetrica, con colonna vertebrale
interna, arma ugualmente la parte dorsale e ventrale. Nei dipnoi.
b) Tipica dei selaci.
Più avanzata. Asimmetrica. Lembo dorsale più esteso. La colonna vertebrale arma
la parte dorsale. La pinna eterocerca serve come aiuto al galleggiamento per
pesci con peso specifico notevole che vivono in acque abbastanza profonde. La
sua forma fa si che il pesce durante il nuoto vada verso il basso, sistema che
negli squali controbilancia l’azione delle pinne pettorali e la forma depressa
del capo.
c) + recente. Riassume la + primitiva a
l’eterocerca. Simmetrica. Colonna vertebrale si porta verso la pinna dorsale. I
teleostei hanno la vescica
natatoria, quindi la coda eterocerca non serve + per il galleggiamento.
Muscoli
Nei
teleostei i muscoli volontari sono costituiti da muscolo striato. Forma la maggioranza
della massa corporea. La muscolatura dei teleostei è metamerica: le fibre muscolari sono disposte a formare dei miomeri, con forma a V. Hanno andamento
cranio-caudale, sono separati da miosetti
(setti connettivali). I miomeri
sono a forma di cono posti uno dentro l’altro, con l’apice rivolto caudalmente.
Un setto connettivale orizzontale si trova a separare la muscolatura dorsale da
quella ventrale. La muscolatura che si trova dorsalmente si chiama epiassiale, quella posta ventralmente ipoassiale. Inoltre, un setto
connettivale mediano verticale separa la muscolatura di destra da quella di
sinistra.
Le fibre rosse prevalgono nella muscolatura
superficiale (laterale). Hanno contrazione lenta e sono ricche di mitocondri.
Per il moto a bassa velocità.
Le fibre bianche costituiscono la
muscolatura interna. Per il moto + rapido.
Muscolatura delle appendici la pinna
si articola con il cinto toracico con muscoli: estensori
flessori
Le masse muscolari hanno origine
nella cintura e si inseriscono nella pinna.
Muscolo adduttore della mandibola
Nei teleostei:
muscolo che chiude la bocca dei teleostei (nella testa). L’arcata mascellare è
fissa. Si alza e si abbassa solo la mandibolare.
Nei pesci
cartilaginei: gli emiarchi sono provvisti di muscoli. La bocca si apre per
alzamento dell’arcata mascellare e abbassamento della mandibolare.
Arcata branchiale e arcata iodea:
importanti per il flusso dell’acqua. L’acqua entra dalla bocca, passa
attraverso le branchie per ossigenare il sangue poi viene liberata. Perché ciò
avvenga la camera branchiale si deve dilatare (a carico dei muscoli dilatatori). Poi questa deve essere
ristretta (a carico dei muscoli costrittori
che espellono l’acqua).
-Muscoli elevatori e muscoli depressori:
provvedono rispettivamente ad alzare o abbassare ciascun arco.
-Muscoli estensori: aumentano l’angolo di apertura di una articolazione,
estendono un’estremità
-Muscoli flessori: riducono l’angolo, flettono un’estremità
-Muscoli adduttori: avvicinano al corpo
-Muscoli abduttori: allontanano dal corpo
Alcuni
pesci hanno gli organi elettrici, che derivano dalla trasformazione di fibre
muscolari e sono costituiti da cellule (elettrociti).
Possono produrre scariche elettriche. Questi organi sono situati in punti
diversi del corpo a seconda del pesce. La scarica è emessa per offesa, per
difesa, ma anche per ottenere le informazioni sull’ambiente.
La linea
laterale tutto il corpo dell’animale presenta questa struttura dalla
testa alla coda. La linea laterale è un organo di senso per il pesce. È
costituita da neuromasti (sono organi
di senso tipici di pesci). Presenti anche nelle larve di anfibi e in anfibi
adulti che permangono nell’acqua. Ogni neuromasta
è costituito da un gruppo di cellule
sensitive ciliate, avvolte da cellule di sostegno. Alle cellule sensitive
arrivano fibre nervose che raccolgono l’impulso attraverso canali. I canali permettono il collegamento con l’ambiente:
raccolgono le informazioni sull’ambiente, sulla presenza di predatori, sulla
pressione e sulla temperatura dell’acqua, ecc.
Apparato circolatorio
La circolazione del sangue è di
tipo chiuso: avviene all’interno di un sistema di condotti (arterie, vene, capillari). Gli scambi
avvengono per diffusione attraverso le sottili pareti dei capillari. Gli
eritrociti sono nucleati. Il pigmento respiratorio è l’emoglobina.
Arterie
vene
capillari
Distinzione
tra arterie e vene: si distinguono dalla direzione del sangue e dalla
parete del vaso:
∙ Arterie: sangue
dal cuore alla periferia
∙ vene: dalla periferia al cuore
Nei pesci generalmente le arterie
portano sangue arterioso ossigenato e le vene: portano quello non ossigenato. Eccezione: l’aorta ventrale dei pesci è un’arteria, ma il sangue non è
ossigenato: porta il sangue dal cuore alle branchie, dove in fine si ossigena.
Nelle arterie e nelle vene ci sono 3
tonache di rivestimento + o - sviluppate:
intima (interna, a contatto col sangue,
costituita da semplice endotelio)
media
avventizia
Le tonache media e avventizia sono formate da connettivo e muscolo:
cell muscolari lisce e connettivo elastico, le quali variano a seconda della
dimensione.
Nei capillari
avvengono scambi tra sangue e tessuti, perché la velocità del flusso a livello
dei capillari è rallentata. La parete dei capillari è costituita solo da un
esile endotelio. La parete dell’endotelio può essere continua o può avere delle
interruzioni, in questo caso si hanno i capillari
fenestrati: l’endotelio presenta aperture, pori attraverso i quali possono
avvenire gli scambi. I capillari fenestrati sono presenti in ghiandole
endocrine, fegato, rene.
Il
sistema circolatorio dei pesci è di tipo semplice e completo. Nel cuore
il sangue passa solo una volta (sangue non ossigenato), si porta al letto capillare delle branchie, dove viene
ossigenato. Successivamente si distribuisce al resto del corpo. Il cuore è
un organo impari ed è costituito da 4 camere:
seno venoso
atrio
ventricolo
cono o bulbo arterioso
sono simili
sia nei pesci cartilaginei che nei pesci ossei. Entrambi presentano 4 camere.
La differenza sta nel cono arterioso
che nei cartilaginei è più lungo e presenta numerose valvole. Nei teleostei
è + breve e presenta un solo sistema di valvole. Le prime tre camere (seno
venoso, atrio, ventricolo) sono contrattili. Il cono arterioso è elastico.
Molto
importante è il sistema di valvole che troviamo:
tra seno venoso e atrio: c’è la valvola seno-atriale.
Tra atrio e ventricolo troviamo
la valvola atrio-ventricolare
ci sono
valvole anche nel cono anteriore.
Così il flusso del sangue è unidirezionale. Valvole sono pure presenti tra una
camera e l’altra del cuore.
Il sangue
venoso refluo da tutto l’organismo arriva al seno venoso attraverso i dotti di Cuvier.
Dal cuore (dal cono arterioso) ha origine l’aorta ventrale (ha sangue venoso).
Dall’aorta ventrale si staccano le arterie
branchiali afferenti: vasi che si portano alle branchie. Alle branchie le
arterie si capillarizzano e il sangue viene ossigenato. Poi viene raccolto da arterie branchiali efferenti (4) che
vanno a confluire nell’aorta dorsale
e si distribuisce a tutto l’organismo.
Apparato respiratorio
La
respirazione nei pesci avviene attraverso le branchie, situate ai lati del corpo nella camera branchiale, che in avanti comunica con la bocca.
Posteriormente la camera branchiale si apre all’esterno con una fessura che
delimita il margine posteriore della testa.
Nei pesci
cartilaginei le branchie si aprono all’esterno e la camera branchiale è
aperta anch’essa direttamente all’esterno.
Nei pesci
ossei la camera branchiale è
ricoperta da strutture (lamelle ossee)
che prendono il nome di opercolo. Nei
teleostei le branchie funzionanti sono 4 paia.
Sul margine
faringeo dell’arco branchiale ci sono le branchiospine,
sottili appendici che possono essere numerose e lunghe in pesci planctofagi o tozze e poco sviluppate in
pesci predatori e bentofagi.
Ogni
branchia è costituita da 4 olobranchie.
Ciascuna olobranchia è costituita da 2
emibranchie, che sono costituite da filamenti
branchiali. Ogni filamento branchiale porta, dorsalmente e ventralmente,
delle lamelle a semiluna, le lamelle
branchiali. A livello delle lamelle branchiali avvengono gli scambi
gassosi: l’ossigenazione del sangue.
Come arriva
il sangue alle lamelle?
Nella
struttura ossea dell’arco branchiale è presente l’arteria branchiale afferente (proviene dall’aorta ventrale e trasporta sangue venoso al cuore) e l’arteria branchiale efferente che
confluisce nell’aorta dorsale. Dall’arteria branchiale afferente si
stacca l’arteria afferente del filamento che
porta il sangue venoso lungo tutto il filamento e dà origine a una serie di capillari che occupano le lamelle.
Nelle lamelle branchiali il sangue si ossigena. successivamente il sangue
ossigenato viene raccolto dalle arterie
branchiali efferenti che vanno a confluire nell’aorta dorsale e si distribuisce a tutto l’organismo.
Come è
fatta la lamella branchiale?
La lamella branchiale è costituita da un epitelio (costituito da 2 strati di
cell) che riveste la struttura interna,
formata da cellule a pilastro: cell
con forma allungata provviste di prolungamenti che si collegano con le cell a
pilastro adiacenti. Queste cell delimitano spazi all’interno dei quali scorre
il sangue in modo che avvengano gli scambi. Nel filamento branchiale si trovano anche le cell a cloruri che contengono numerosi mitocondri e servono agli
scambi idro-salini. Coadiuvano il rene nella funzione di osmoregolazione. Lo
scambio tra sangue e acqua avviene in controcorrente: molto vantaggioso perché
il rendimento è maggiore.
Apparato digerente
È costituito da 1 insieme di organi
cavi tubulari, hanno tutti una struttura formata da 4 tonache, dall’interno verso l’esterno abbiamo:
1) mucosa
2) sottomucosa
3) muscolare
4) avventizia o seriosa
1) E’ sempre rivestita da un
epitelio (stratificato o semplice a seconda dell’organo). Al di sotto
dell’epitelio c’è il connettivo lasso.
2) è formata da connettivo denso
3) è costituita da fasci di fibre
muscolari che possono essere ad andamento circolare o longitudinale o entrambi:
favoriscono l’avanzamento del contenuto.
4) è costituita da connettivo.
L’apparato
digerente comprende il tubo digerente e le ghiandole annesse fegato e pancreas.
Organi dell’apparato digerente:
a) intestino cefalico comprende bocca e faringe
b) intestino anteriore comprende esofago e stomaco
c) intestino medio e posteriore comprendono
l’intestino propriamente detto e il retto.
a) Bocca La lingua è un semplice ispessimento
dell’apparato buccale e non è mobile. Troviamo:
organo
palatino
Ghiandole buccali (cell caliciformi che producono
muco)
La
bocca contiene i vari tipi di denti a
seconda della loro posizione nella bocca:
mascellari
buccali
faringei
Faringe troviamo i
diverticoli faringei. Servono a
regolare i movimenti di ingresso e di uscita dell’acqua. Non sono sempre
presenti.
b) esofago: tubo largo
rettilineo con pliche interne. La sua parete è composta da tonache:
mucose
sottomucose
muscolari
Fa seguito
lo stomaco: in alcuni pesci lo stomaco manca, in questo caso l’apparato
buccale (e masticatore) è molto sviluppato. Lo stomaco si presenta in alcune
forme diverse:
forma rettilinea in alcuni teleostei
forma sifonale forma + comune (regione cardiale
seguita dalla regione pilorica che continua nell’intestino)
forma cecale propria
delle anguille
Lo stomaco presenta tonaca:
mucosa composta da varie cell (mucose,
seriose, ecc)
sottomucosa
Muscolare
ha il compito di spostare l’alimento
c) L’intestino si presenta
breve se gli animali sono carnivori; molto lungo invece negli animali erbivori.
L’intestino dei selaci presenta una
valvola a spirale che permette la digestione e l’assorbimento, in quanto
rallenta il movimento del chimo (il contenuto). L’intestino dei teleostei:
in corrispondenza della zona pilorica ci sono le appendici piloriche (evaginazioni digitiformi della parete
intestinale). Le appendici piloriche aumentano la superficie di assorbimento di
queste strutture. Dove manca lo stomaco, mancano le appendici piloriche.
Fegato e pancreas sono grosse
ghiandole annesse all’intestino.
Il fegato produce la bile (deriva dal colesterolo), che
emulsiona i grassi per favorire l’attacco delle lipasi pancreatiche (enzimi
prodotti dal pancreas). Il fegato è la ghiandola + grande nei vertebrati. Qui
arrivano due vasi:
1) vena porta epatica
2) arteria epatica
1) tramite la
vena porta epatica il fegato riceve il sangue venoso refluo da pancreas, milza,
stomaco, intestino.
2) Porta il
sangue ossigenato che proviene dalla aorta.
Il glucosio
è immagazzinato nel fegato sotto forma di glicogeno. Qui le sostanze nutritive
vengono trasformate. Il fegato deriva da una estroflessione della parete
ventrale del primitivo tubo digerente. È un organo parenchimatico, formato da
un insieme di cell, gli epatociti. Il
parenchima è formato da strutture cordonali, in quanto gli epatociti sono
disposti come cordoni di cell. Tra le file di epatociti ci sono i capillari sanguigni sinusoidi. Tra gli
epatociti e i capillari c’è uno spazio con composizione simile al plasma. La
bile viene prodotta dalle cell epatiche e viene accolta da strutture, le “docce”, poste tra 2 epatociti. Queste
strutture sono formate da canalicoli
biliari, piccoli condotti che raccolgono la bile e non hanno parete propria
(la parete è data dalle docce delle cell adiacenti).
Apparato escretore
Rene: organo
escretore. Ha due funzioni:
omeostatica
escrezione
dei cataboliti
Infatti il rene è il principale
organo deputato al controllo dell’equilibrio idro-salino (funzione omeostatica) e contemporaneamente permette l’eliminazione
dei cataboliti (prodotti di rifiuto del metabolismo). Il rene può avere forma
varia. Ci sono differenze morfologiche tra rene di pesce d’acqua dolce e rene
di pesce d’acqua marina. Il pesce d’acqua dolce, avendo una
concentrazione salina maggiore dell’acqua, tenderebbe a gonfiarsi e a perdere
sali. Al contrario, i pesci di mare tenderebbero a perdere acqua (bevono
molta acqua e hanno perciò un meccanismo che smaltisce i sali).
Il rene è
formato da parenchima renale, formato da un complesso di tubuli deputati all’elaborazione
dell’urina, che costituisce il nefrone,
l’unità morfo-funzionale del rene. Sempre nel rene troviamo i dotti collettori, che portano l’urina
verso l’esterno. Tra i tubuli renali troviamo una fitta rete di capillari che portano il sangue. Nel rene il sangue viene
filtrato: si ha così l’eliminazione dell’acqua (attraverso l’urina) e vengono
recuperati gli ioni e molecole fondamentali per l’organismo. Il nefrone è costituito da:
corpuscolo renale
tubulo renale in rapporto con il sistema dei
dotti collettori
Il corpuscolo renale è costituito da 2 parti fondamentali e distinte:
il glomerulo renale posto all’interno, formato da una fitta rete di capillari sanguigni
la capsula glomerulare circonda
il glomerulo, formata da
un’espansione a fondo cieco a forma di coppa del tubulo
L’insieme dei capillari (il glomerulo) viene chiamato rete mirabile arteriosa. I capillari
hanno una parete sottile, hanno pori, infatti l’endotelio non è continuo ed
hanno origine da un’arteriola afferente. Il
sangue viene poi portato all’esterno attraverso un’arteriola efferente. In corrispondenza del polo vascolare il sangue lascia il glomerulo.
Podociti: cell della parete interna della capsula glomerulare.
L’arteriola
afferente ha un calibro maggiore rispetto a quella efferente: il sangue viene
filtrato per pressione. Filtrazione del
sangue: nella filtrazione ioni e molecole dal capillare vanno nello spazio
tra la parete interna ed esterna della capsula glomerulare. A livello del tubulo c’è il riassorbimento delle
sostanze filtrate: la filtrazione avviene grazie all’epitelio fenestrato dei
capillari che permette il passaggio di ioni e molecole. Il filtrato si sposta quindi lungo il tubulo. La parete del tubulo è formata da un epitelio
monostratificato prismatico o cubico, dotato di natura assorbente. Nelle cell
di questo epitelio si trovano numerosi mitocondri: forniscono l’energia per i
trasporti attivi per l’assorbimento.
Il
pesce d’acqua dolce presenta un nefrone completo composto da:
glomerulo
tubulo
renale costituito da:
tubulo distale
tubulo intermedio
colletto non sempre presente
Nei
pesci d’acqua salata:
il glomerulo è più
piccolo. In alcuni casi può anche mancare
colletto presenta cell ciliate con funzione
di favorire il flusso dell’urina
tubulo prossimale
Nei pesci
d’acqua salata mancano sempre il tubulo distale e t. intermedio. Il tratto
distale è il tratto deputato alla regolazione del bilanciamento idro-salino. Il
pesce d’acqua dolce deve recuperare sali a carico di cell a cloruri nelle branchie e a carico
dell’epitelio intestinale. Il pesce d’acqua dolce deve anche eliminare
l’eccesso d’acqua che entra. Il tratto distale è impermeabile all’acqua ed è
deputato all’assorbimento dei sali. I pesci di mare tendono a perdere
acqua e ad accumulare sale: devono perciò eliminarlo con cell a cloruri e altre
strutture. I pesci di mare “risparmiano” acqua (riducono al massimo il flusso
urinario). Nei pesci di acque gelide salate manca il glomerulo. Questo
ha funzione anticongelante (per non perdere proteine plasmatiche a funzione
anticongelante).