Istologia: studio dei tessuti.
Tessuto: insieme di cell con la stessa funzione.
Tessuti possono essere:
1
epiteliali di rivestimento
Ghiandolari
2 connettivali o di sostegno
(tessuti propriamente detti, t. osseo, t. cartilagineo)
3
muscolari
4 nervosi
Tessuti epiteliali
Tutte le cellule dell’epitelio sono
a contatto, una accanto all’altra con continuità.
Gli epiteli possono essere di
rivestimento o ghiandolari
Gli epiteli di rivestimento rivestono tutta la superficie del
corpo e degli organi cavi che hanno rapporto con l’esterno. Es: esofago.
Fungono da barriera tra ambiente esterno e organismo. Funzione di proteggere.
Gli epiteli di rivestimento possono
essere semplici (monostratificati, 1
strato di cell) o stratificati (formati
da più strati di cell o pluristratificati, + strati di cell) o pseudostratificati (o pluriseriato) (né
semplice, né stratificato: ha un unico strato di cell e raggiungono tutte la
superficie di impianto.
L’epitelio pavimentoso semplice è formato da cell appiattite,
allungate ed è formato da un unico strato di cell. L’asse maggiore è parallelo
alla superficie di impianto.
Epitelio prismatico semplice può essere:
epitelio isoprismatico semplice ha cell di
forma cubica.
epitelio batiprismatico semplice ha cell
alte. L’asse maggiore è perpendicolare alla superficie di impianto.
L’epitelio poliamorfo (è pseudostratificato).
Epitelio pavimentoso stratificato costituito da + piani di cell può
essere
cheratinizzato per proteggere l’epitelio
non cheratinizzato che si compone di 5 strati
di cell:
strato
corneo non è presente in tutti gli
epiteli. È formato da + piani di cell morte ripiene di cheratina, spesso unite
tra loro.
Lucido appare
sottile, di aspetto traslucido, formato da cell appiattite, morte per lo più,
contenenti una proteina simile alla cheratina.
granuloso sono presenti grossi granuli contenenti lamelle
fosfolipidiche. Il contenuto può venire esocitato, rendendo impermeabile il
tessuto.
germinativo o spinoso è formato da diversi piani di cell tra loro
connesse da giunzioni a livello di prolungamenti citoplasmatici (spine).
strato
basale è costituito da cell prismatiche che si dividono, c.d. cell
staminali dell’epidermide. Ognuna di esse dà luogo a 2 cell figlie: una va
negli strati superiori, trasformandosi in una cell dello strato spinoso e una si
comporta come la cell madre e si divide.
La faccia basale delle cell degli epiteli
mono o pluriseriati e delle cell del piano + profondo degli epiteli stratificati
prende rapporto con il connettivo sottostante attraverso la membrana basale che
appoggia sul connettivo sottostante. [Alla formazione della membrana basale
partecipano le cell dell’ep. al di sopra e del connettivo. Le cell del
connettivo implicate sono i fibroblasti.] La membrana basale è formata da 3 lamine (non cell) con costituzione
chimica diversa:
rara o lucida continuazione della membrana citoplasmatica,
addossata alle cell epiteliali
densa
formata da collagene di tipo 4°
secreto dalla membrana epiteliale
reticolare collagene di tipo 3°, [anche 5°,
6°,7°], forma le membrane reticolari, formata dai fibroblasti del connettivo
sottostante.
Nella membrana basale passano
sostanze nutritive verso il tessuto epiteliale (qui non ci sono i vasi) che
ricevono dal connettivo sottostante. [Permette anche l’ancoraggio al tessuto
epiteliale al connettivo sottostante]. Agisce anche come filtro selettivo per
il passaggio di molecole.
Superficie apicale sulla sommità della cell,
verso l’ambiente esterno ci possono essere alcune strutture (microvilli, ciglia, stereociglia).
I microvilli sono una
continuazione della membrana citoplasmatica, sono estroflessioni digitiformi e
servono per aumentare la superficie della cell per favorire l’assorbimento
della cell. Sono strutture immobili.
Le stereociglia non si
muovono, sono sempre microvilli, più lunghi, ramificati.
Le ciglia sono particolari
estroflessioni citoplasmatiche, mobili, si trovano in posizione apicale,
lunghe. La circonferenza del ciglio è formata da 9 triplette di microtubuli. Es.
si trovano nel villo intestinale dell’intestino, che presenta un epitelio batiprismatico semplice.
Pareti laterali dell’epitelio. Le cell sono una
accanto all’altra. Presentano strutture che sono in parte di ancoraggio con
ispessimenti lungo le membrane citoplasmatiche (danno anche stabilità) e in
parte permettono la comunicazione tra le cell (scambio tra l’epitelio e cell
adiacenti): formano i complessi di
giunzioni. In ogni complesso troviamo:
Zonula occludente (si trova nelle porzione +
vicina alla parte apicale delle facce laterali, cell ravvicinate, occlude,
sigilla lo spazio tra le 2 cell; impedisce il passaggio di elementi tra una
cell e l’altra, ancoraggio su tutta la cell, a fascia.
z. Aderente
x ancoraggio su tutta la cell, a fascia.
Desdosoma
x ancoraggio. Si trova a tratti o macule nel perimetro cell per cui viene
anche chiamato macula aderente. Sulla
parte citoplasmatica del plasmalemma sono presenti placche di natura proteica
(placca di adesione) con filamenti danno solidità, ai lati delle proteine transmembranarie.
Cell
epiteliali, miocardiche, muscolari lisce e nervose possono presentare specializzazioni
della membrana con la funzione di comunicare tra loro per permettere il
passaggio selettivo di molecole o ioni da una cell all’altra: sono le giunzioni comunicanti o gap junctions (nel mitocondrio, cell
nervose, ecc). La connessione è formata da 6 proteine transmembranarie (connessine)
che formano il cilindro cavo (connessone) che si raccorda con quelli della
membrana contrapposta, formando canali per il passaggio di ioni o molecole tra
cell adiacenti. Permette lo scambio a differenza delle strutture di ancoraggio.
Gli epiteli ghiandolari o secernenti sono costituiti da
cellule che elaborano un prodotto di secrezione (secreto, se utilizzato dall’organismo; escreto se liberato all’esterno. Le cell secernenti, se si
raggruppano formando un’entità cospicua formano la ghiandola. [Le cell delle
ghiandole hanno intensa attività di sintesi proteica, per es: ormoni (hanno un
elevato contenuto di ribosomi). Sono cell a contatto l’una con l’altra.]
Ghiandole esocrine producono escreto o secreto
verso l’esterno, in un condotto escretore, es. ghiandole mammarie, salivari,
sudore. Es. pancreas (riversa all’interno del lume; unicell)
Si hanno 3
tipi di secrezione:
merocrina nessuna
trasformazione nella cell secernente, essa rimane inalterata (es. cell
pancreatica), il prodotto elaborato è prevalentemente di natura proteica. Si
distinguono cell che formano:
Secreto serioso di natura
proteica
Sec. Mucoso di natura
glicoproteica
Sec. Serioso e mucoso misto
apocrina sempre la cell
si dimezza. Libera il prodotto della cell con parte di citoplasma, materiale
proteico e lipidico. Es. gocciola di latte con lipidi. Parte di cell se ne va.
Olocrina variazioni
a livello della cell che effettua la secrezione. Tutta la cell si trasforma in
secreto e si stacca: l’intera cell viene eliminata. (Contenuto essenzialmente
lipidico). Es. forfora. Es. ghiandola sebacea.
Le ghiandole esocrine possono
essere:
pluricell formate da + cell. possono essere
distinte in
semplici (se le porzioni secernenti di una ghiandola o adenomeri versano il loro secreto in unico condotto escretore)
composte (se la ghiandola ha un condotto
escretore che risulta dalla convergenza di + condotti minori).
L’adenomero è costituito
da cell con forma diversa: a forma sferica (si parla di ghiandola acinosa) o tubulare (ghiandola
tubulare). La maggior parte delle ghiandole è a tubulo acinoso composto.
Unicell costituite
da 1 unica cell. Es. cell mucipari.
Ghiandole endocrine il prodotto viene riversato direttamente nel sangue,
es. ghiandole surrenali, ipofisi. Es.
tiroide: (ghiandola di tipo follicolare
con aspetto circolare. All’interno del follicolo viene immagazzinato l’ormone.
Poi viene riversato nel sangue per raggiungere l’organo bersaglio). No escreto,
ma secreto, perché viene utilizzato; pluricell.
[-Mucidi e proteine, cell
caliciformi o mucipari, in corrispondenza dell’epitelio (il muco serve per far
scorrere del contenuto intestinale). Nell’intestino sono numerose.
-Struttura cordonale: cordoni di
cell, es. ghiandole surrenali, tutte le altre. Un discorso a parte per il
pancreas, dove si distinguono due parti:
endocrino
- produce
insulina, - blucagone
Esocrino]
Tessuti connettivi
Cell tra loro distanziate per
interposizione di sostanza intercell
prodotta dalle cell stesse, composta da due parti:
sostanza fondamentale aspetto gelatinoso
è formata da glucosamminoglicani (es. acido ialuronico), zuccheri, proteine e
contiene acqua spesso.
parte
fibrosa composta da fibre di natura diversa (fibre collagene,
reticolari e elastiche).
I tessuti connettivi possono costituire interamente l’organo, es. tendine,
ma possono entrare anche nella costituzione di un organo, dove connette parti
specifiche dell’organo. [Es. in una ghiandola + adenomeri sono connessi tra
loro da tessuto connettivo].
Connettivi:
connettivo vero e proprio es.
legamenti
tessuto osseo
cartilagineo
I connettivi (derivano dal
mesenchima embrionale: cellule pluripotenti: possono dare origine a diverse
cell, si possono differenziare in diverse cell. Nei tessuti connettivi veri e propri sono sempre presenti:
fibroblasti cell
allungate, in piena attività e hanno tutti gli organuli. Producono le fibre
collagene e la sostanza intercell:
fibrosa Fascio:
gruppo di fibre collagene composte da + microfibrille. Ogni microfibrilla è
costituita da un insieme di protofibrille costituite da tropocollagene (sequenza
di amminoacidi che può variare). Le microfibrille appaiono come un’alternanza
di bande chiare e scure dovuta alla sovrapposizione di molecole. La lavorazione
delle fibrille inizia nei fibroblasti. Il tropocollagene è formato dal
procollagene elaborato ed esocitato dai fibroblasti.
fondamentale
fibrociti meno sviluppati, + silenti
Connettivi
veri e propri:
1-
connettivo mucoso Le cell sono sempre
fibroblasti, ma può esserci + parte fibrosa o fondamentale. La cell ha aspetto
stellato. Si trova nella polpa dentaria, anche tessuto ombelicale, in
quest’ultimosi ha aumento della parte fibrosa rispetto a quello della polpa
dentaria.
2- c. lasso le cell
prevalgono sulla componente fibrosa. Si trova in abbondanza nel tessuto
sottocutaneo. Ci sono i fibroblasti e le fibre collagene. + flessibile, non
rigido. Cellule caratteristiche del connettivo lasso, oltre i fibroblasti, con
funzioni specifiche sono:
Plasmacellule
producono immunoglobuline (IgE) derivano dai linfociti B
Mastociti presentano
molti granuli all’interno del citoplasma, contenenti eparina, seratonina,
istamina: sostanze che vengono liberate in caso di 1 un processo di allergia.
Quando veniamo a contatto con sostanze estranee (allergeni) per es. i pollini,
esse ci provocano una reazione: produciamo anticorpi IgE (immunoglobuline che
si vanno a legare alla membrana dei mastociti) fungendo da antigene. Ciò determina la
sensibilizzazione dell’individuo agli allergeni. Se questi ultimi si presentano
localmente (es. vie respiratorie) si legano alle IgE sui mastociti e ne
provocano la degranulazione immediata ossia l’esocitosi del contenuto dei
granuli e si ha la reazione istaminica.
Macrofagi hanno
capacità fagocitarie, inglobano particelle.
3- denso
e irregolare costituisce il derma della pelle. La componente fibrosa
prevale sulle cell.
4- denso e regolare, prevalgono
le fibre collagene riunite in fasci con andamento parallelo o incrociato. Il
tess. Fibroso a fasci paralleli forma i tendini e i legamenti.
5- c. reticolare formato da fibre
reticolari: fibre collagene con distribuzione a rete con maglie + o – larghe. Caratteristiche
dei linfonodi, linfa, fegato.
6- c. elastico prevalgono le fibre
elastiche formate da una proteina, l’elastina.
Se vengono tese: tornano nella lunghezza originaria. Non si deformano. Si
trovano nelle pareti di grosse arterie e devono poter allargarsi e avere una
certa elasticità. Possono essere sintetizzate dal cell. Muscolari liscie o dai
fibroblasti.
Tessuto adiposo (connettivo).
gli adipociti sono le cell del tessuto adiposo. Può essere:
bruno colore bruno, nel bruno si formano
tanti piccoli vacuoli che contengono piccole gocciole di lipidi. Prevale negli
animali ibernanti. Ha mitocondri particolari che invece di produrre ATP
producono calore. Anche detto grasso di deposito.
Giallo o bianco grasso, gli
adipociti accumulano lipidi in 1
gocciola che diventa sempre +
grande, riempie il vacuolo fino ad occupare tutta la cell, spingendo il
citoplasma e il nucleo in periferia, ubiquitario
Tessuto cartilagineo e tessuto
osseo. Sono connettivi: formati da cell e sostanza intercell che è prodotta
dalle cell (la sostanza intercell cambia notevolmente tra quello osseo e quello
cartilagineo).
Cartilagine: struttura con forma propria. Può
costituire 1 organo da sola o parti di un organo. Può sopportare resistenza a
flessione e pressione. Costituita da cell
Condrociti (nello stadio avanzato).
Isolati o raggruppati a 3-4 cell. Formano gruppi isogeni.
Condroblasti
producono cartilagine attivamente. + organuli + sviluppati, sintetizzano
collagene
La sostanza intercellulare è costituita da
1 parte amorfa fondamentale ricca di
glucosamminoglicani, che, legati a proteine formano molecole di proteoglicani:
caratteristica di attirare acqua. Assorbe acqua: cartilagine perciò il tessuto
cartil. è resistente alla pressione.
1 fibrosa (collagene
di tipo II) quando le fibre collagene sono poche, queste non si vedono al
microsc. Ottico perché hanno lo stesso indice di rifrazione della sostanza
fondamentale che maschera quindi le fibre.
Tre tipi di cartilagine:
ialina
fibre collagene Es. setto nasale. Forma inizialmente lo scheletro fetale
fino a che non viene sostituito da scheletro osseo.
fibrosa molte fibre collagene, fibre di I, II tipo, compone i dischi
della colonna vertebrale
elastica si compone di fibre elastiche e collagene
Tutti i tessuti
cartilaginei sono circondati da una membrana di connettivo fibroso: Pericondrio, che contiene i vasi
sanguigni che hanno il compito di fornire il nutrimento alle cell, dato che la
cartilagine non ha vasi.
Dall’accrescimento
si ha nuova cartilagine in periferia e al centro. Es. scheletro feto. Tutti i
tipi di cartilagine si accrescono mediante 2 modi:
accrescimento per apposizione dalla
periferia del tessuto membranoso. A livello della parte + profonda del
pericondrio, cell differenziatisi in condroblasti, elaborano sostanza intercell
accrescimento interstiziale all’interno
della cartilagine. Alcune cell (singoli condrociti) si dividono e si
moltiplicano, aumentando di numero. Producono anche loro sostanza
intercellulare e la cartilal. Aumenta di dimensioni.
Tessuto osseo è
caratterizzato da grande resistenza alla pressione, alla trazione e alla
flessione, forma quasi tutto lo scheletro
È costituito da cell:
osteoblasti producono attivamente
tessuto osseo
osteociti hanno già
raggiunto la loro maturità. Hanno forma ellittica e presentano molti
prolungamenti. Le cell sono accolte in lacune
ossee e i loro prolungamenti occupano i canalicoli
ossei.
e sostanza intercell:
organica
sostanza fondamentale e collagene, tipo I (parte proponderante). La sostanza fondamentale è composta da: proteoglicani,
glucosamminoglicani, glicoproteine.
inorganica da la
durezza all’osso, costituita da: CaCo3, fosfato di calcio: offre notevole
resistenza.
Ci sono 2 tipi di tessuto osseo:
non lamellare (fibre
parallele o incrociate)
lamellare tessuto osseo + comune. È formato dai canali di
Havers e dalle lamelle ossee (a loro volta formate da osteociti). Le lamelle
ossee si dispongono intorno al canale di Havers concentricamente formando un osteone, es. l’osso lungo. Nell’osteone
sono presenti i vasi (arrivano dal periostio attraverso canalicoli) e i nervi. Gli
osteoni vecchi (residui di quelli precedenti) stanno negli intervalli fra gli
osteoni completi. Nei canali di maggiore diametro si può trovare il midollo
osseo.
Periostio: membrana connettivale che
circonda la superficie esterna dell’osso e da qui partono i vasi che vanno
all’osteone.
Al centro: endostio parte +
interna, connettivo lasso che riveste la cavità midollare (dove si trova il
midollo).
Il tessuto osseo è in continuo
rimaneggiamento. Si può formare in 2 modi:
Diretta Avviene per formazione di
osteoblasti a partire da cell di connettivo che si differenziano in
osteoblasti. Mentre l’osso di accresce gli osteoclasti lo rimaneggiano (anche
demolendolo) e lo rimodellano. (es.
scheletro fetale: da cell mesenchimatiche).
indiretta consiste
nella sostituzione di tessuto cartilagineo con quello osseo. (+ frequente). Es.
da cartilagine ialina a osseo. L’ossificazione può essere:
pericondrale in
periferia, se inizia alla superficie della cartilagine (da pericondrio a
periosteo).
endocondrale Al centro,
avviene all’interno della cartilagine.
Nell’ossificazione
pericondrale, il pericondrio origina osteoblasti che formano uno sottile strato
osseo. All’interno della cartilagine, intanto, i condrociti diventano
voluminosi, la sostanza intercellulare si calcifica e successivamente si ha la
penetrazione nei vasi di condroclasti e osteoblasti: inizia quindi la
distruzione delle cell cartilaginee e la costruzione di osso (ossif.
Diafisaria, procede in direzione delle epifisi) La cartilagine viene distrutta
dagli osteoclasti. (Es: femore non rimane sempre così, ma si accresce.)
L’accrescimento aumenta tra la diafasi
(nella parte centrale) e l’epifisi di un osso lungo: si forma cartilagine di accrescimento, questa
presenta due lati:
epifisario viene detto versante sterile
diafasario versante fertile, dove si
ha una serie di modificazioni che determinano la trasformazione e l’allungamento
dell’osso. In esso di distinguono 4 zone:
Zona di proliferazione si formano
delle cell nuove, si moltiplicano
z. della Cartilagine seriata le cell si
dispongono in serie
zona della Cartilagine ipertrofica le cell si
gonfiano, voluminose. Negli strati + vicini alla diafisi ci sono cell in via di
degenerazione
z. della Cartilagine calcificata la
sostanza intercell si calcifica: si forma tessuto osseo
Tessuto circolante: sangue, circola
all’interno dei vasi. È formato da:
Plasma componente liquida
elementi figurati Parte
corpuscolata, formata da:
g. bianchi, g. rossi, piastrine.
Globuli rossi chiamati
anche eritrociti, emazie possono variare per numero e dimensione a seconda
della specie, dell’animale, di colore rosso. Hanno forma di dischi biconcavi. Nei
mammiferi manca il nucleo e mancano anche gli organuli. Il nucleo è presente
nei pesci, anfibi, rettili, uccelli. Il citoplasma è occupato da emoglobina. I
globuli rossi sono distanziati tra loro, si respingono per via delle proteine
sulla membrana ricche di acido sialico, molto elettronegativo. Quando i globuli
rossi invecchiano, le cariche negative di superficie diminuiscono: i globuli
rossi tendono a formare ammassi.
Globuli bianchi, chiamati
leucociti, sono incolori. Numero ridotto.
agranulociti non presenti granuli:
monociti cell + voluminose, nucleo di forma
varia: tondeggiante, a fagiolo, ecc. Vivono nel sangue e poi vanno nei tessuti:
qui si trasformano in macrofagi ed
hanno funzione fagocitaria.
linfociti nucleo sferico e scarso citoplasma,
si distinguono per la funzione:
l.
B producono immunoglobuline o anticorpi
l.
T possono essere:
citotossici
possiedono delle proteine che forano le membrane di certi batteri e li
fanno degenerare
coadiutori
partecipano a produrre anticorpi con i B
sopressori
funzione opposta: reprimere le reazioni anticorpali
granulociti nel
citoplasma sono presenti i granuli di diversi tipi:
neutrofili non colorazione evidente,
affinità dei granuli per i sali
neutri, i + numerosi. Vengono chiamati polimorfonucleati, perché il nucleo può
assumere forma varia: il nucleo si presenta con + lobi: multilobato. Sono cell
che vivono poco tempo nel sangue. Fuoriescono dai vasi, vanno nei connettivi,
richiamati da recettori (fattori
chemiotattici liberati dai batteri stessi), nei punti di intersezioni. I G.
bianchi sono i primi ad esercitare 1 attività fagocitaria per opporsi ai
batteri. Molti muoiono e degenerando formano pus.
basofili
(in numero ridotto)
eosinofili (acidofili):
funzioni nelle
reazioni immunitarie, per es. in
periodo di allergie, aumenta il loro numero nel sangue.
Piastrine: Importanti per la coagulazione
del sangue. Se piccola lesione di un capillare: compiono il primo passo per il tamponamento.
Derivano dai megacariociti (presenti
nel midollo osseo), sono cell molto voluminose che hanno nel citoplasma un
sistema di R.E. liscio molto sviluppato. Separano parti di citoplasma che
diventano frammenti che formano le piastrine (numero variabile).
Tessuto muscolare
3 tipi:
1) scheletrico (striato) è
costituito da fibre muscolari, con forma allungata e polinucleata (con +
nuclei, derivata dalla fusione di + cell). Il nucleo è alla periferia della
fibra. Muscolo striato volontario (si contrae volontariamente). Il tes. musc.
striato determina il movimento di segmenti ossei.
2) cardiaco, le cell del miocardio o del
muscolo cardiaco sono meno allungate, tondeggianti. Con nucleo in posizione
centrale nella sezione trasversale. Muscolo striato involontario: si contrae
involontariamente. La contrazione può essere accelerata o rallentata.
3) Liscio. Cell + piccole di diametro.
Posizione centrale del nucleo.
Più fibre insieme: fasci di fibre
muscolari (circondati da tessuto connettivo, se è troppo abbondante rende la
carne dura).
Nel tess. Musc. Scheletrico:
1) Fibre:
insieme di miofibrille all’interno del
citoplasma. Sarcolemma: membrana che
circonda la fibra muscolare. Le miofibrille assumono una striatura, essendo poste
in maniera ordinata: un’alternanza di bande chiare e scure. Al centro delle
bande chiare c’è una stria z. Il tratto
di miofibrilla tra 1 stria z e l’altra si chiama sarcomero (unità morfofunzionale del muscolo), costituito da 1
banda scura al centro e 2 emibande chiare ai lati. La banda scura è costituita
da filamenti di miosina (filamento spesso) e a tratti ciascun filamento di
miosina si alterna ad 1 filamento di actina, che si porta anche nella emibanda
chiara. I filamenti sottili (di actina) si ancorano nella stria z. I filamenti
spessi (di miosina) presentano delle teste globose. Questi agganciano un
filamento di actina in presenza di ioni calcio e ATP. Questo aggancio fa si che
il filamento di actina viene trascinato verso il centro: il sarcomero viene ad
essere accorciato. La fibra risulta così accorciata: meccanismo della
contrazione muscolare. Il sarcomero non ha + la lunghezza originale. Dalla
contrazione di ogni sarcomero si ha l’accorciamento del muscolo.
La
contrazione del muscolo scheletrico è volontaria, resa possibile dal rapporto
che ha una fibra nervosa con la placca
motrice (terminazione della fibra nervosa su fibra muscolare). [Il
potenziale d’azione che viene propagato viaggia lungo la placca prendendo
contatto con tutto il sarcolemma. Il potenziale d’azione quando raggiunge i
tubuli nella fibra, attiva i recettori presenti sulla loro membrana i quali
stimolano i canali di rilascio di ioni calcio (fondamentali per la
trasformazione della miosina, le teste della miosina si legano alla actina). Dopodiché
si ha comparsa di una contrazione della fibra muscolare.]
-I
sarcotubuli (microtubuli all’interno della fibra muscolare) sono affiancati da
cisterne del R sarcoplasmatico.
Le fibre
muscolari (scheletriche) possono essere di vari tipi:
fibre lente danno una contrazione + lenta ma +
duratura, rosse
rapide contrazione + immediata, ma meno
resistente nel tempo, bianche
a
contrazione intermedia rosse
Il muscolo
può essere trasformato: le fibre musc. possono diventare + lente o + rapide se
stimolato elettricamente. Es. se un atleta viene sottoposto ad un tipo di
sforzo per es. maratona: si sviluppano le fibre di tipo lento, resistente alla
fatica (f. rosse: + mitocondri, + capillari). Vs salto in alto: f. rapide (f.
bianche) (chiare), mitocondri. Il muscolo è un tessuto che può essere molto
modellato: + esercizio muscolare + ipertrofia:
-aumento
del muscolo, es. culturismo
-aumento,
variazione delle fibre muscolari, es. allenamento, trattamento ormonale,
stimolazioni elettriche.
2) Muscolo
miocardico nucleo centrale nelle cell, striato. Dischi intercalari: strutture che si trovano all’estremità di ogni
cell connettendole. Tra le membrane citoplasmatiche si osservano anche
giunzioni comunicanti che permettono il passaggio del potenziale d’azione da
una cell ad 1 adiacente: contrazione involontaria. [Cell specializ. dell’apparato di conduzione: cell muscolari
modificate che determinano l’insorgenza della contrazione del miocardio.] -Ci
sono sarcomeri anche qui: unità morfo-funzionale. –presenti molti mitocondri
3) T.
musolare liscio ha cell muscol. Lisce. Il nucleo è al centro delle cell
ed è allungato. Sono presenti filamenti di miosina e di actina, ma non formano
sarcomeri e quindi nemmeno la striatura. Il t. m. liscio entra nella costituzione di
diversi organi interni (cavi), es. parete dell’intestino: involontario.
Tessuto nervoso
Tessuto ubiquitario: si trova in
tutto il corpo. È costituito da cell nervose, neuroni e da altre cell di nevroglia che danno nutrimento e
sostegno alle cell nervose.
Le cell nervose (neuroni) hanno 2 proprietà:
irritabilità cell in grado di
raccogliere stimoli fisici e chimici dall’ambiente e dare 1 risposta a questi
stimoli
conducibilità capacità
di trasferire da 1 parte all’altra della cell stessa l’impulso.
Le cell nervose hanno forma diversa
tra loro. Es. Motoneurone. Forma stellata. Neurone
(circondato da membrane) è costituito da:
corpo cell (pirenoforo) al centro
c’è il nucleo e il nucleolo. Nella cell: organuli citoplasmatici con R. E.R.
molto sviluppato. Il R.E.R. (zona di intenza attività di sintesi proteica) si
raccoglie da MISL (pile di RER con interposti i ribosomi).
prolungamenti (numerosi dendriti, non molto
lunghi e ramificati, in collegamento con altri neuroni nelle vicinanze).
Circondati dalla guaina mielinica
neurite o assone (unico, lungo, può
raggiungere anche parti molto lontane dalla cell). Questi neuriti entrano nella
costituzione dei neuroni. Possono essere circondati da una guaina mielinica (membrana segmentata, rende + veloce
la conduzione: membrana citoplasmatica avvolge la fibra nervosa + volte, sono
presenti molti lipidi). La guaina si interrompe in alcuni punti (nodi di Ranvier): l’impulso salta da un
nodo a quello successivo: per questo la conduzione risulta + rapida. La guaina
funge da isolante elettrico. Il lungo neurite termina prendendo rapporto con un
muscolo.
Neuriti
possono essere:
melinici
amelinici privi di guaina mielinica, +
sottili, significato dolorifico.
I gangli sensitivi dei
nervi spinali e dei nervi cranici
sono i pseudounipolari (l’apparente unipolarità è l’aspetto definitivo di un
elemento inizialmente bipolare). Il neurone pseudounipolare contiene gli inizi
dei 2 processi. Alla fine dello sviluppo il neurone ha aspetto sferico e poi si
divide in due processi:
processo
periferico si porta in periferia. Questa cell ha significato sensitivo. Può
raggiungere la pelle. Raccoglie le info e le trasporta a quello centrale:
processo centrale si porta al sistema nervoso
centrale.
Per es. lo
stimolo termico, dolorifico: raccolti dalle cell sensitive e trasferiti al
sistema nervoso centrale.
Le cell tra loro comunicano con le sinapsi: punto di contatto tra 1 parte
di una cell nervosa e una parte di un’altra cell nervosa: viene trasmesso
l’impulso nervoso da un neurone all’altro. Possono comunicare tra neurite e
dendrite, neurite neurite, neurite e parte della cell. Nell’ambito della
centrale, la sinapsi (chimica) è
formata da:
terminale
presinaptico si trova il neurotrasmettitore
(molecola) che viene catturato dal terminale postsinaptico. Trasmette l’info da
1 cell all’altra. La molecola viene captata dal postsinaptico
fessura
sinaptica è lo spazio che separa la membrana presinaptica da quella
postsinaptica
membrana
postsinaptica [Anche al muscolo (rappresenta il terminale
postsinaptico) arriva sempre un impulso nervoso].
Astrociti:
sono cell di nevroglia. Cell
nervose che hanno un aspetto stellato per via dei lunghi prolungamenti che
prendono rapporto con i capillari che danno alimento.
Un elevato numero di neuroni
risiede al di fuori del sistema nervoso centrale (nel sistema nervoso
periferico): i gangli (ammassi ben organizzati di neuroni). Vengono divisi in sensitivi (bipolari) e autonomi (multipolari).
[Si
distinguono i gangli del sistema neurovegetativo e quelli sensitivi. I primi
fungono da stazione intermedia nella trasmissione degli impulsi e contengono
neuroni che trasmettono gli impulsi ad altri elementi nervosi. I gangli sensitivi, invece, si trovano lungo il
decorso delle radici dorsali nei nervi spinali e lungo il primo tratto dei
nervi cranici; in essi non avviene la ripetizione ma soltanto il transito degli
impulsi nervosi.
I gangli autonomi, invece, mediano gli impulsi
del sistema nervoso simpatico inducendo vari effetti, come la contrazione della
muscolatura liscia, effetti sulla contrattilità cardiaca e la secrezione di
alcune ghiandole.]
La
placca motrice: estremità del neurite. Il segnale che trasmette al muscolo:
segnale chimico: libera acelticolina.
Fusi neuromuscolari: sono presenti nei muscoli:
danno info sull’allungamento del muscolo: non può essere contratto un muscolo
antagonista.
Recettori: Danno info ai centri.
Organo muscolo tendineo di Golgi (recettori):
per non contrarre troppo un muscolo e non rompere il tendine. Tiene sotto
controllo.